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Donne e Compliance: intervista a Viviana Becchi, segretario Acorà

Con Donne e Compliance l’Associazione Acorà vuole dare voce e visibilità alle donne che compongono gli organi del Direttivo.

Si tratta di una miniserie di interviste per rilevare il punto di vista femminile relativamente al mondo della compliance.

 

 

Inauguriamo la rubrica con Viviana Becchi, Segretario di Acorà.

 

 

Buongiorno Viviana, lei ricopre il ruolo di Segretario di Acorà. Ci spiega meglio: in cosa consiste?

Buongiorno! Come da statuto dell’Associazione, il Segretario coadiuva il Presidente nello svolgimento delle sedute degli organi sociali collegiali, diverse dal Collegio dei Probiviri, e in tutti gli atti di gestione ed amministrazione ordinaria da questi compiuti. In particolare, mi occupo della redazione dei verbali di Assemblea, Consiglio Direttivo e Comitato Esecutivo a cui partecipo. Inoltre valuto, con Presidente e Vice-Presidenti, la promozione di eventi dell’associazione come workshop, seminari o altre iniziative in ambito divulgativo e informativo.

 

Cosa l’ha spinta a impegnarsi nell’associazione in un ruolo così centrale?

Fare Compliance non è per me solo la professione che ho scelto da anni, è un sistema di valori in cui credo. Nelle diverse attività di cui mi sono occupata mi sono sempre posta l’obiettivo di svolgerle cercando di apportare una trasformazione positiva, di lasciare una situazione migliore di come l’avevo trovata. Credo che per apportare migliorie alle cose, si debba sempre cominciare dalle azioni di ogni giorno, da chi ci circonda, da cosa facciamo e soprattutto da come lo facciamo. La Compliance rappresenta forse la funzione che meglio di altre può incidere sui comportamenti e generare effetti virtuosi che dall’impresa si possono estendere al più ampio sistema, proteggendo gli interessi dei clienti e garantendo un mercato finanziario efficiente e scevro dei fenomeni della corruzione, del riciclaggio o del market abuse. Mi piace pensare di far parte di un’associazione che contribuisce e coadiuva lo sviluppo di professionalità forti in grado di farsi portavoce di questi valori.

 

Durante la sua carriera, ha mai avuto difficoltà per il fatto di essere donna?

Ho scelto fin dall’inizio di non volere rinunciare a niente, volevo una famiglia, ma desideravo anche un lavoro ricco di soddisfazioni. Non è stato sempre facile conciliare esigenze professionali e familiari, entrambe sfidanti e molto impegnative. Ma credo di esserci riuscita. Oggi è forse un po’ più semplice, ci sono strumenti come lo smart-working che facilitano la worklife balance e la conciliazione tra i diversi ambiti della nostra vita. Anche la cultura che ci circonda tende a favorire più di qualche anno fa il lavoro femminile. Credo, però, che quello che conta più di tutto siano i sogni che ci guidano, come noi stesse ci valutiamo e le sfide che siamo pronte a raccogliere. Un altro fattore fondamentale è la capacità di perdonarci qualche imperfezione unita al coraggio di andare avanti nonostante le difficoltà. Se noi ci crediamo, anche gli altri ci crederanno e allora essere uomini o donne diventerà un fattore tutto sommato ininfluente.

 

Che belle parole, Viviana! 

Come responsabile compliance, come si trova a lavorare nel mondo finanziario in cui l’alta dirigenza è tipicamente maschile?

Personalmente non ho mai incontrato grandi difficoltà, il contesto della compagnia assicurativa in cui opero, BNP Paribas Cardif, fa un po’ eccezione dato che dal 2002 a guidare l’azienda come Amministratore Delegato è una donna e ci sono altre donne manager che occupano ruoli di rilievo. Il Gruppo BNP Paribas ha, infatti, sempre fatto leva sulla competenza, indipendentemente dal genere e sul valore della diversità come asset strategico. 

Circa il settore, oggi la presenza femminile nelle funzioni di controllo, e soprattutto in Compliance, è già tutt’altro che minoritaria. Tuttavia, ritengo che se anche i ruoli decisionali chiave venissero maggiormente ricoperti da donne, si potrebbe assistere a un cambio culturale importante in grado di rafforzare proprio i valori etici di cui Compliance è il principale “sponsor”. Per dare una spinta a questa trasformazione, noi come manager abbiamo la responsabilità per le nostre figlie e per tutte le giovani donne che si affacciano al mondo del lavoro, di creare un terreno fertile per il cambiamento, non solo dimostrando il nostro valore professionale ma anche promuovendo uno stile manageriale maggiormente inclusivo e attento ad un corretto bilanciamento tra vita personale e professionale.

 

Grazie a Viviana Becchi per questa intervista.

Le sue parole hanno ben espresso il suo ruolo ma anche la passione che ha nello svolgerlo e il coraggio e la determinazione che l’hanno portata a fare scelte coraggiose per coniugare lavoro e famiglia.

Complimenti!

Appuntamento alla prossima intervista con Marica Piccioli, membro del Comitato Esecutivo Acorà.

 

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